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TUTTI CON LA MAGLIA AZZURRA SI TIFA ITALIA

ANCHE I CICLISTI TIFANO ITALIA CON LA MAGLIA AZZURRA

Come suggerisce Antoio CONTE ct della Nazionale Italiana di calcio, #tutticonlamagliaazzurra.

Anche i ciclisti tifano la nazionale di calcio con la maglia azzurra pedalando con le divise in cromoterapia fang shui di VII SPORTSTYLE per info e personalizzazioni in private label 7ideamaker@gmail.com Tel. 0332.1806044

MAGLIA AZZURRA DIVISA NAZIONALE ITALIA EURO 2016 CALCIO CICLISMO

SALVIAMO I CICLISTI

DISTANZA 1,5 m “Interventi per lo sviluppo e la tutela della mobilità ciclistica”, diretta conseguenza della mobilitazione web per la campagna “Salviamo i Ciclisti”.

I punti salienti del documento disegno di legge per ora solo presentato, vedono l’inserimento del limite di 30 km/h nelle zone residenziali in cui non siano presenti piste ciclabili, il che avrebbe come diretta conseguenza l’istituzione della “zona trenta” in tutti i centri urbani delle nostre città sul modello di Reggio Emilia, e la destinazione agli Enti Locali della quota del 2% del budget delle società dei gestori stradali e autostradali per la realizzazione di piste ciclabili.

Nell’introduzione si legge: “E’ giunto il momento di riconoscere, ad ogni livello amministrativo e politico, la ciclabilità non solo come parte integrante della moderna mobilità quotidiana ma come soluzione efficace e a impatto zero per gli spostamenti cittadini personali su mezzo privato. Deve essere riconosciuto l’elevato valore sociale della mobilità ciclistica. Il suo sviluppo e la sua tutela, nel nostro Paese lungamente sottovalutati e anzi depressi dall’attenzione centrata sulla mobilità a motore gli attuali standard europei, già da anni a livelli altissimi e in Italia quasi inesistenti. La sicurezza delle persone che scelgono di spostarsi in bici deve essere considerata una priorità, da raggiungere soprattutto e in prima battuta attraverso la limitazione e la moderazione del traffico veicolare a motore. L’attenzione del legislatore alla sicurezza si deve concentrare su decise azioni di limitazione della velocità in ambito urbano.”

Il disegno di legge si snoda in 9 articoli e prevede:

1)l’obbligo per gli autoarticolati che transitano nei centri urbani di essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi supplementari e barre di sicurezza e altri strumenti tecnici che tutelino la mobilità ciclistica.

2)il monitoraggio degli incroci più pericolosi affinché entro i successivi 90 giorni siano impiantati, nelle suddette aree, semafori preferenziali per i ciclisti, specchi e altri strumenti tecnici che permettano ai guidatori di autoarticolati, autovetture e di moto e ciclomotori di individuare la presenza dei fruitori della mobilità ciclistica.

3) un’indagine nazionale per determinare il numero di persone che utilizzano la mobilità ciclistica, le aree interessate dalla mobilità ciclistica, il numero totale di chilometri di piste ciclabili e la loro dislocazione nelle diverse aree del Paese, nonché il numero dei ciclisti oggetto di incidenti.

4) l’ obbligo alle società che gestiscono strade e autostrade di destinare il 2% del proprio budget agli enti locali per la realizzazione di piste ciclabili.

5) la realizzazione di corsi di formazione, atti a migliorare la sicurezza per quanti usufruiscono della mobilità ciclista. La partecipazione ai corsi diventa requisito obbligatorio per il conseguimento della patente di guida.

30 KMH6) l’obbligo del limite di 30 km/h di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili.

7) che le aziende private o pubbliche o persone fisiche possano sponsorizzare la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili anche attraverso l’attività di gestione di noleggi biciclette nelle suddette aree.

8) la modifica del decreto ministeriale del 27 marzo 1998 con l’affiancamento di un esperto di mobilità ciclistica al mobility manager aziendale e per i Comuni l’obbligo di istituire presso l’ufficio tecnico del traffico, una struttura di supporto e di coordinamento (Mobility Management) all’interno della quale devono essere individuate specifiche responsabilità con competenze sulla mobilità ciclistica (Bicycle Manager)

9) il raddoppio delle sanzioni amministrative a carico degli automobilisti in violazione dell’art. 141 del Codice della Strada (Velocità).

Il sportSOSkin aderisce pienamente alla campagna salviamo i ciclisti iniziata dal quotidiano inglese THE TIMES.

Graziella DAL BELLO e la bicicletta

GRAZIELLA DAL BELLO LA PRIMA RAGAZZA MONDIALE DI VARESE
graziella dal belloGraziella Dal Bello iniziò a Varese la carriera di ciclista nel 1962 con i mondiali di Salò. Maglia azzurra alla prima
spedizione ufficiale della nazionale femminile ai mondiali di ciclismo del 1966 al Nürburgring in Germania, sia per
la gara donne su strada che in pista a Francoforte.
Campionessa di inseguimento in pista, nel 1966 titolo di campionessa lombarda conquistato al famoso velodromo
Vigorelli di Milano. Fu anche miss Italia di ragazza sprint.
Innumerevoli le vittorie e i piazzamenti, che allora poco più che ventenne otteneva sempre con il sorriso stampato
in faccia, nonostante le innumerevoli fatiche.
Tutti i suoi tifosi per incitarla in gara, ripetevano il suo nome “Graziella, Graziella” e fu che un noto produttore di
biciclette prese spunto dal suo nome gridato dai tifosi, per lanciare a livello internazionale la bicicletta per donne

images

divenuta la più famosa e venduta al mondo, la mitica “Graziella”.

(tratto da: GIRO DONNE 2011)

CRONO COPPIE CITTIGLIO CARRETTA BETTINI GRAZIELLA DAL BELLO

Valentina CARRETTA, Paolo BETTINI, Graziella DAL BELLO

Graziella Dal Bello The first champion girl of Varese

Graziella Dal Bello began her career of the cyclist in 1962 in Varese in the world competition in Salo. “The blue t-shirt” for the first official spedition of the national women competition of cycling in 1966 in Nurburging in Germany, as for the women’s competition on the street as on the racetrack in Frankfurt. The champion in chase on the racetrack, in 1966 the title of champion…….

She was also the miss of Italy, sprint girl. A lot of victories, which the twenty-years has always attained with a smile in spite of many difficulties. All of her supporters were repeating her name “Graziella, Graziella” to encourage her for a competition. The known producer to promote bicycles for women on the international level called them “Graziella” which is became the most popular and saled on the world. Nowadays Graziella Dal Bello continue to be keen on the cycling and….  the following competition of cycling in Varese.

nurburgring 1966

La prima nazionale femminile della Federazione Ciclistica Italiana ai mondiali di ciclismo a Nurburgring in Germania nel 1966.

Ecco la squadra su strada: Morena TARTAGNI, Florinda PARENTI, Giuditta LONGARI, Graziella DAL BELLO, Ivana PANZI, Elisabetta MAFFEIS.

Le atlete della prima nazionale 1966 su pista a Francoforte erano: Graziella DAL BELLO, Elisabetta MAFFEIS, Florinda PARENTI.